Il lungo Golpe parlamentare

L’Italia è formalmente una repubblica parlamentare, dove la democrazia si esercita per rappresentanza, con le elezioni.

Democrazia come mediazione tra diversi interessi di diverse classi e ceti della popolazione.

Se pero’ con qualche stratagemma si impedisce alla rappresentanza di minoranze (o anche grossi movimenti) di partecipare alla mediazione ci troviamo di fronte a degli abusi veri e propri.

In Italia il rovesciamento delle istituzioni e’ avvenuto con la legge elettorale 270 del 2005, voluta e votata dal centrodestra di Berlusconi, con Forza Italia, Lega, Alleanza nazionale e UDC a sostenerla.

La particolarita’ di tale legge era l’introduzione della soglia di sbarramento che precludeva l’ingresso in parlamento a chi ne aveva diritto in base ai numeri

La corte costituzionale ha dichiarato INCOSTITUZIONALE tale norma ma solo nel 2014 quando ormai la breccia era stata aperta e iniziato lo smantellamento dall’interno della delicata architettura parlamentare

Ma l’inizio del golpe parlamentare si e’ avuto con la legge 276 del 1993 che introduceva i collegi uninominali e lasciava il 25% dei seggi al proporzionale: il MATTARELLUM. Legge voluta dal solito Mattarella, fautore tra le altre cose dell’abolizione della leva militare.

Sottolineiamo che il periodo era quello delle stragi degli anni 90, parte del golpe che si e’ consumato anche con le privatizzazioni con Draghi. Sono sempre gli stessi, le stesse persone e gli stessi metodi “atlantici”.

Alle ultime elezioni proporzionali (unico sistema di rappresentanza pura) del 1992 ad esempio la lega autonomia veneta ha preso un seggio alla camera con solo 150.000 voti, pari allo 0,39%. https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=C&dtel=05/04/1992&es0=S&tpa=I&lev0=0&levsut0=0&ms=S&tpe=A

Abbiamo preparato un elenco di criticita’ del sistema elettorale (e anche dei lavori parlamentari) che dovrebbero essere tenute in considerazione.

Potete monitorare la campagna elettorale anche voi

Vi facciamo notare come i punti 1A e 1C siano gia’ stati ampiamente usati per facilitare le liste amiche e fermare le liste pericolose.

Ps: Pur nella incertezza che i risultati elettorali possano essere manipolati o falsificati, rimane un dato oggettivo: la partecipazione al voto. A nostro giudizio l’astensione non e’ un buon metodo di protesta. Le alternative sono l’annullamento del voto (scarabocchiare la scheda per evitare che vengano fatti brogli su schede bianche) o il voto per qualsiasi coalizione minoritaria in modo che si faccia risaltare come con questo sistema elettorale sarebb epossibile teoricamente avere un parlamento che rappresenti solo il 20% degli elettori mentre una fetta di elettorato , pur essendo ad esempio il 30% ma diviso tra 11 partiti sotto il 3%, sarebbe senza rappresentanza.

Voto come forma per far risaltare le regole truccate

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