Col torrente se mAgna (Parte1)

Nell’alluvione in Toscana del 3 Novembre 2023, una parte rilevante lo ha avuta l’esondazione del fiume Agna, nei pressi di Prato e Pistoia.

Mediaticamente è stata presa come esempio dei cambiamenti climatici che a causa dell’aumento delle piogge (o comunque della loro concentrazione in poche ore) portano addirittura a modificazioni del territorio, come appunto la deviazione di un fiume.

La rottura del torrente Agna

Oltre che mediaticamente, l’alluvione ha avuto ripercussioni economiche, sociali, ma anche politiche e culturali.

Economiche per tutti i danni alle abitazioni, alle industrie, al territorio
Sociali per i morti, i disagi, le interruzioni di scuole, trasporti, energia elettrica
Politiche per l’enorme attenzione data ai gestori dell’emergenza e alle organizzazioni viste come salvatori tipo protezione civile, governo, presidente regione toscana, esercito
Culturali per i messaggi sul cambiamento climatico, sulla necessita’ di prendersi cura del territorio quindi “investendo” denaro in opere, il tentativo di creazione di reti digitali di allerta non solo informative ma addirittura prescrittive (non si puo’ scendere in strada, non si deve andare di la, si deve evacuare, ecc)

Se sui primi 2 punti è indubbia la loro reale drammaticita’, abbiamo da ridire sul punto politico e mettere in guardia sul punto culturale.


Ci pare essenziale inoltre rispondere alla domanda : che cosa ha causato l’inondazione del territorio DAVVERO? Che sia l’acqua del torrente AGNA è indubbio ma da che cosa è DIPESA la sua uscita?


Da questa risposta dipende se si sia trattato di fatalita’ (puo’ succedere una rottura di un argine), straordinarieta’ (le piogge erano talmente concentrate e abbondanti che qualsiasi struttura non avrebbe resistito), COLPA (se l’argine e il fondo del fiume non sono state manutentate compromettendo la loro funzione) o addirittura DOLO (si, non si esclude che sia stato fatto accadere intenzionalmente)

5 giorni

A proposito: l’Agna e’ un fiume o un torrente? Perche’ a seconda del nome noi ci immaginiamo un corso d’acqua piu’ o meno imponente. E sappiamo esattamente la differenza tra tracimazione e esondazione? I termini non sono equivalenti nelle dinamiche e proporzioni, soprattutto quando le notizie ci arrivano senza foto o alle volte parziali e tendenziose (avete mai notato che i giornali usano foto con oggetti quotidiani che vengono usati per indirizzare le nostre percezioni ad esempio dei passeggini nel luogo del disastro?) e c’e’ il rischio che veniamo indotti a immaginare un evento esagerato.


Se ci dicono che è straripato (esondato) un rigagnolo (un piccolo ruscello) al massimo ci aspettiamo qualche pozza ai lati, un piccolo cambiamento di percorso tra i sassi, una quantita’ di acqua che scorre di pochi centimetri. Ci accorgiamo subito che stona l’uso del termine straripamento accostato a un rigagnolo.

Pare una cosa di buon senso ma siamo sicuri che abbiamo tempo e voglia di fare sempre attenzione ai termini usati negli articoli?

Analizziamo un recente intervento del presidente di Regione Toscana proprio in relazione al cambiamento climatico:

” È cambiata la geografia dei luoghi. Quello che è successo due giorni fa oggi sta determinando un nuovo corso dei fiumi. Rendiamoci conto di cosa sono i cambiamenti climatici”
una panoramica del luogo

Molti giornali e siti di informazione hanno riportato la notizia (il cancello è un elemento MEME che serve ad attirare l’attenzione e fissare la notizia con il meccanismo di immedesimazione: poteva succedere a voi)

In molti hanno ridicolizzato l’intervento, ma nessuno ha approfondito perche’ è ridicolo:

Analizziamolo

Si parla del torrente Bardena, un fiume lungo 15 km che nasce nelle colline circostanti, piu’ in alto rispetto ai luoghi alluvionati.

Vediamo come il Bardena aumenti di portata e larghezza a seconda del tratto del suo percorso

Abbiamo trovato il luogo esatto del video all’inizio di Via di Malcantone e Vignone a queste coordinate: https://maps.app.goo.gl/VLzz4HhnyXPXhbub8

Si tratta di un tratto in cui il torrente e’ ancora un rigagnolo (si trova prima di Figline), un torrentello che in quel punto passa sotto la strada, sotto un piccolo ponte. Se il passaggio si ostruisce (magari incanalato e non manutentato) è logico che l’acqua cerca un percorso alternativo per scendere a valle, anche tra le case piu’ vicine.
Deve pero’ attirare la nostra attenzione lo sbarramento stradale, con quelli che sembrano i detriti portati dal “fiume” che pero’ sono accumulati dalla parte sbagliata (e in quantita’ esagerata) e assomigliano molto ai sassi e pietre presenti all’interno del giardino. Che sia qualcosa di “preparato”?

In ogni caso, viste le grandezze in gioco (e visto come parlare genericamente del Bardena senza specificare in quale punto possa trarre in “inganno”) si puo’ dire: Ridicolo. Ridicolo tirare in ballo il cambiamento climatico

E se certe persone ricorrono a questi trucchetti allora possiamo anche azzardare qualche ipotesi dietrologica: c’e’ limite alle cose che alcuni fanno ingannando le persone, arrivando persino alla truffa? E non dimentichiamo di farci anche la fatidica domanda:

PERCHE? Quale e’ lo SCOPO?

Fine 1 parte

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