Deduzione uso esplosivi da dati sismografi

Ipotesi gnaffetto (in lavorazione)


ipotesidilavoro
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Deduzione uso esplosivi da dati sismografi

Messaggioda ipotesidilavoro » venerdì 18 gennaio 2019, 8:22

inserisco per completezza alcuni ragionamenti di italofranc espressi su luogocomune

https://www.luogocomune.net/LC/forum/fe ... 2400#24779

questa dimostrazione che ci siano state delle esplosioni durante il crollo del ponte Morandi. La dimostrazione è semplice da farsi, cortissima e alla portata di tutti. Non occorre essere degli esperti sismologi. Bisogna tener conto solamente del significato dei dati rilevati dagli sismografi della stazione RNCA di Genova il giorno 14/8/2018 e quello dei dati dei sismografi americani durante il crollo delle torri gemelle 9/11 e confrontarli. Si accerta per deduzione che si sono usati degli esplosivi per questo crollo Morandi.

Premesse

Da inesperto ho utilizzato gli stessi argomenti e gli stessi vocaboli che hanno usato due luminari in sismologia: Antony Lomax e André Rousseau. Il primo ha scritto le sue impressioni in un Twitter postato il giorno stesso del crollo Morandi e in due recenti e-mail che ho ricevuto personalmente. Il secondo, il professore Rousseau, ha scritto fra i tanti articoli pubblicati durante la sua lunga carriera, quello del Novembre 2012 intitolato ‘’ Were Explosives the Source of the Seismic Signals Emitted from New York on September 11, 2001?’’
C’è una differenza importante tra Antony Lomax e André Rousseau, ambedue grandi esperti in sismologia. Il primo più giovane, non è mai stato bersagliato dai ‘’debunkers” del 9/11 come lo è stato Rousseau, il quale è stato uno dei primi a contestare la versione ufficiale di quanto avvenuto alle torri gemelle di NY e ne ha pagato un caro prezzo.

Dimostrazione

In questo post ti espongo la mia dimostrazione in forma ridotta, riassumendola in pochi punti fondamentali e saltando per il momento i dettagli che posso fornire separatamente. Non ho tradotto appositamente certe dichiarazioni per evitare di cambiare il senso delle frasi degli esperti. La traduzione posso fornirla a gentile richiesta.
a) Antony Lomax dice: If source is the bridge collapse, then equivalent ML earthquake magnitude is about -2 (Università di Genova invece parla di 1 della scala Richter) but with a long source duration of around 10 – 15 sec.
b) André Rousseau dice :The local magnitudes (ML) that the LDEO seismologists calculated from the surface waves gave results that consolidate our analysis. They were higher than 2 on the Richter scale for the waves emitted at the moments of the collapses.

(a-b) : se ne desume che l’energia sismica sprigionata dai due crolli non pare proporzionale alla loro massa. Ci dovrebbe essere una bella differenza tra il crollo di un grattacielo di 400 metri d’altezza e il Ponte Morandi.


c) André Rousseau dice : It is impossible to get such a magnitude from the falling of the building debris alone, especially falling over a duration of ten seconds. Even if an entire Tower had been compacted into a tight ball, it would have necessitated a higher speed than could be caused by the Earth's gravity to even approach such a magnitude.

d) Antony Lomax dice : The collapse must have generated seismic waves, if the timing is correct. Spectrogram resolves 8+ main high-frequency energy pulses over ~15s. Each corresponds to a large collapse impact ~1.5s earlier at the bridge: 11h36m35s CET for first large pulse A. Strongest sources are D and later. This signal would be seismic waves caused by the collapse, if the collapse occurred at 11h36’35’’. Otherwise, the signal cold be coincidental, from some very small source near the station.

(c-d) : Rousseau dice che è impossibile ottenere un sisma di magnitudo di 2ML con il crollo di un grattacielo alto 400 mt.. Lomax è cauto, non è sicuro. Dice che il crollo dovrebbe ever generato delle onde sismiche distinte nello spettrogramma (allegato 1) in 8 grosse pulsazioni di energia (A,B,C,D,E,F,G e H) durante i 15 secondi di crollo, se il tempo iniziale è corretto. Ripete più avanti che la prime grossa pulsazione sismica riscontrata nello spettrogramma in ascissa A dovrebbe corrispondere a l’impatto di un grosso pezzo (d’impalcato) se il crollo Morandi è incominciato alle 11h36’35’.
Invece dal video al momento del blackout di Autostrade non si vede nessun crollo alle 11h36’35’’. Si vedono ancora le auto che transitano nella corsia nord. Se ne deduce che i rilevamenti sismici in A non possono corrispondere a delle onde generate dall’impatto di un grosso pezzo d’impalcato a terra. . In più Lomax , nel determinare il tempo esatto dell’inizio crollo, considera che l’onda sismica dal ponte alla stazione impiega 1,5 secondi, ma dimentica il tempo che impiega l’impalcato a toccare terra calcolato in questo forum ad almeno 3 secondi (vedi nel video AMIU della CAM 1 il tempo che impiega l’impalcato ponente dal momento in cui si muove e incomincia a ruotare fino a quando tocca terra sfracellandosi). Vorrebbe dire che l’impalcato avrebbe cominciato a muoversi alle 11h36’32 : è impossibile. Il ‘’first large pulse A’’ non puo’ essere altro che una prima esplosione.(vedi nota 2).

e) Rousseau conclude : To the degree that seismic waves are created only by brief impulses and low frequencies are associated with energy of a magnitude that is comparable to a seismic event, the waves recorded at Palisades and analyzed by LDEO undeniably have an explosive origin.
f) Lomax conferma : Low frequency (<5Hz) signal is surface waves from each impact.

(e-f) anche Danilo Coppe e Judy Wood asseriscono che generalmente le onde di piccola frequenza ma di alta ampiezza dovrebbero segnalare le vibrazioni del terreno dovute alla caduta delle macerie. Quelle a più alta frequenza ma con un’ampiezza limitata è il frutto di un’esplosione secondo Coppe e ''deve essere l’evento che scatena il crollo'' secondo Judy Wood.
Lo spettrogramma di Lomax mostrato qui sotto, tenendo conto quanto dicono gli esperti, mostra ben 8 esplosioni in corrispondenza delle ascisse A,B,C,D,E,F,H e G durante il periodo di 15 secondi di crollo (onde sismiche ad alta frequenza visibili dal loro rosso intenso nella banda tra 10 e 25 HZ)). Le prime 4 detonazioni, A,B,C e D sono avvenute prima dell’arrivo a terra dei primi detriti (in giallo), la caduta di questi detriti (in giallo) è continuata anche dopo l’ultima detonazione in H.

g) Rousseau dice anche : Only explosions could produce the waves observed but various possible explosive configurations must be considered. We must distinguish between 1)subterranean explosions, 2) aerial explosions and 3) subaerial explosions (close to the ground without touching it). If we distinctly hear an explosion, it is either aerial, which does not give a seismic signal (although there can be surface waves over a small distance), or it is subaerial, in which case surface waves could be generated.
Subaerial explosions give off energy that splits into sound waves, mainly in the air, and surface waves in the ground. The composition of the waves is revealing both in terms of the location of the source and the magnitude of the energy transmitted to the ground. The subterranean origin of the waves emitted when WTC1 collapsed is attested by the presence of the P and S body waves along with the Rayleigh surface waves. The placement of the source of the four other explosions is subaerial, attested by the unique presence of only Rayleigh waves


Da quest’ultimo esposto di Rousseau è possibile dedurre che le esplosioni registrate dai sismografi di Genova sono ‘’subaerial’’, cioè verificatesi non distanti dalla superficie del terreno (cavalletto per es.) e hanno generato delle onde superficiali di Rayleigh.
Se ci sono state delle esplosioni negli stralli e al disopra dell’impalcato, non devono aver dato dei segnali sismici importanti essendo degli ‘’aerial explosions’’ la cui energia si scinde in onde sonore aeree e onde sismiche troppo distanti dal terreno per essere rilevabili dal sismografo.

La dimostrazione che sono stati usati degli esplosivi è semplicemente ricavata per deduzione, ma è avallata e garantita:
1) dalle affermazioni di questi due luminari che sono confortate dalle dichiarazioni di Danilo Coppe e Judy Wood riguardo le frequenze delle onde sismiche.
2) dall’ analisi dei tempi del crollo e dai video.

Nota 1

Ci si convince di questa dimostrazione solo se si è persuasi che non sono stati gli aeri dei ‘’terroristi’’ a far crollare le torri gemelle di NY ma bensì le cariche d’esplosivo usate per una demolizione controllata.
Le persone che dopo ben 17 anni sostengono ancora la versione ufficiale del 9/11, si possono dividere in due gruppi: quelli in mala fede e quelli in buona fede.
Per i primi in mala fede, questa dimostrazione sarà un altro documento da depistare.
Per i secondi non c’è molta speranza dato che "we heard, saw, and felt explosions but given the official version of events I guess that it must have been something else".


Immagine

Ary_anna
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Re: Deduzione uso esplosivi da dati sismografi

Messaggioda Ary_anna » venerdì 18 gennaio 2019, 16:35

Ottimo.
Cosa ne pensi?

gnaffetto
Messaggi: 422
Iscritto il: venerdì 12 ottobre 2018, 9:37

Re: Deduzione uso esplosivi da dati sismografi

Messaggioda gnaffetto » venerdì 18 gennaio 2019, 18:24

non so leggere un grafico di quel genere.

pero' il ragionamento che propone italofranc NON mi trova concorde: dato che i 2 grafici si assomigliano, chi CREDE ci siano state delle esplosioni l'11/9 deve credere che ci siano state anche col morandi. e la sbandiera come prova....

invece questo suo accanimento mette in secondo piano cio' che è secondo me PROVA della collusione di istituzioni come l'INGV e cioe' la cancellazione dagli eventi registrati quel giorno del sisma che invece tutti dicono sia stato dell'ordine di 1 o addirittura 2.


apro un post dedicato.

Aigor
Messaggi: 139
Iscritto il: venerdì 12 ottobre 2018, 11:46

Re: Deduzione uso esplosivi da dati sismografi

Messaggioda Aigor » venerdì 18 gennaio 2019, 18:57

invece questo suo accanimento


Beh, come tutti (me compreso) quando trova un qualcosa che promette bene ci si appassiona…
Adesso vado a leggere il post che hai aperto sul sisma, grazie


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