Controanalisi della cinematica Carmelo Russo

Ipotesi gnaffetto (in lavorazione)


gnaffetto
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Controanalisi della cinematica Carmelo Russo

Messaggioda gnaffetto » sabato 8 dicembre 2018, 9:05

credo che questa analisi della cinematica del crollo debba essere analizzata per come vengono distorti e aggiustati alcuni elementi, e anche come esempio pratico di come vengono mischiate analisi corrette a scorrette nell'ambito di tecniche sofisticate di depistaggio.
(lo dico in base alle non correzioni su appunti mossi all'autore in diverse occasioni)

https://timoleonte.wordpress.com/2018/0 ... un-crollo/

Tra l'altro all'interno della stessa ricostruzione la cinematica cambia leggermente da un paragrafo all'altro per permettere l'aggiustamento di incongruenze (vedi traiettoria impalcato rovesciato, con almeno 3 diverse dinamiche una delle quali aggiustata per spiegare il volo della tiguan)

ecco una prima contestazione:

Immagine

gnaffetto
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Re: Controanalisi della cinematica Carmelo Russo

Messaggioda gnaffetto » sabato 8 dicembre 2018, 9:58

La funzione "integrata" del russo è evidente in questo passaggio, dove spende appunto quello che nella nostra ricostruzione è il ruolo di superstiti creati:


Quale tratto è crollato prima?

Prima è crollato il tratto AE’, sulla ferrovia. Questo si evince dall’auto che è caduta sul tratto E’B’. L’auto riesce a percorrere tutto i tratto E”D, ancora non crollato e con moto balistico scavalca il tratto mancante e plana in uno scatolare del tratto E’B’. Per fortuna rimane illeso il passeggero (Davide C.)(4). Davide C. dichiara inoltre di provenire da Savona (video). La parete dello scatolare attutisce gli effetti della caduta. Accanto, a pochi metri alla sinistra della freccia, si vede un’altra auto. Nel filmato di Davide di Giorgio si vede prima il crollo del tratto CD e poi quello dell’antenna. Ma si tratta della fase finale. In un filmato dei Vigili del Fuoco(5) si nota un pulmino all’interno dei resti del cavalletto (Gianluca A.). Infatti ribadisco: prima crolla il tratto BE’, sulla ferrovia, dopo quello sul torrente, E”D. Di quest’ultimo tratto, prima crolla il tratto E”C e dopo il tratto CD (come da filmato). Immediatamente dopo il tratto CD crolla l’antenna.


i superstiti servono per confermare le varie dinamiche bislacche e gli esperti servono per crearle.

Ary_anna
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Re: Controanalisi della cinematica Carmelo Russo

Messaggioda Ary_anna » sabato 8 dicembre 2018, 11:33

Ma anche Russo?? :(
Eppure, Gnaffetto, la dinamica del crollo come da lui ricostruita porta all'ipotesi di una demolizione: perché mai, quindi, dovrebbe voler disinformare?

gnaffetto
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Re: Controanalisi della cinematica Carmelo Russo

Messaggioda gnaffetto » sabato 8 dicembre 2018, 11:42

tecniche sofisticate di depistaggio


le moderne tecniche prevedono un continuo spaesamento e incertezza di chi (pochi) cerca di capire come avvengono certi eventi.

ma lo dice chiaramente qua malanga (suggerendo anche di stare attenti alle ricostruzioni pc alternative ai propri occhi) a partire dal minuto 5 e 30 secondi


https://www.youtube.com/watch?v=ApOfteGo5qs

questo forum sta cercando appunto di costruire strumenti per aiutare e svelare queste tecniche (e tipologie di depistatori) al ricercatore onesto

ps: se vuoi provare a mettere un link a questo forum sul recente post di mazzucco, cosi' per dare una piccola possibilita' a qualcuno di avere una visione alternativa?

Ary_anna
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Re: Controanalisi della cinematica Carmelo Russo

Messaggioda Ary_anna » sabato 8 dicembre 2018, 12:18

L'ho messo, Gnaffetto: nell'unico luogo dove potevo metterlo, cioè nei commenti.
Ora mi aspetto di essere cacciata, ma va bene così.

gnaffetto
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Re: Controanalisi della cinematica Carmelo Russo

Messaggioda gnaffetto » sabato 8 dicembre 2018, 12:22

aggiungo altre osservazioni:

Immagine

Lopez
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Re: Controanalisi della cinematica Carmelo Russo

Messaggioda Lopez » lunedì 17 dicembre 2018, 19:01

Nell'analisi di Carmelo Russo, al paragrafo: "I punti di rottura dell’impalcato non corrispondono a quelli di maggiore sollecitazione." Russo ha allegato dei diagrammi dei carichi che sono sbagliati, mancano le reazioni vincolari date dagli stralli sull'impalcato.

gnaffetto
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Re: Controanalisi della cinematica Carmelo Russo

Messaggioda gnaffetto » martedì 18 dicembre 2018, 9:38

russo ha fatto una premessa (tutta arbitraria e che invalida tutti i suoi ragionamenti e calcoli):

E’ difficile ammettere che gli stralli si siano rotti contemporaneamente. Però il crollo sembra esser causato da tale evento
...
Supponendo, invece, reale l’ipotesi del cedimento contemporanea dei quattro stralli


disegnetti e formule non bastano per essere credibili ma solo se il pubblico capisce almeno le basi, ha un pizzico di critica e di cognizione.

e soprattutto mancano dei riferimenti giornalistici informativi tecnicamente validi (le competenze non sono le qualita' richieste oggigiorno...)

Aigor
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Re: Controanalisi della cinematica Carmelo Russo

Messaggioda Aigor » martedì 18 dicembre 2018, 12:04

Al riguardo Corrado su LC ha postato un link ad un articolo di Sole24ore che al riguardo è esemplare, vi metto qui sotto la citazione:

Però non sono stati trovati segni di loro rotture fragili e, anzi, è stata registrata un’altissima resistenza meccanica. In altre parole, se i cavi si sono rotti, non sarebbe stato perché hanno ceduto (magari per corrosione), ma solo perché sarebbero stati sottoposti a uno stress eccezionale come quello dovuto al cedimento di un’altra parte strutturale del viadotto.


link: https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-12-17/ponte-morandi-tempi-lunghi-cantieri-e-perizie-spunta-ipotesi-vizio-occulto-201406.shtml?uuid=AEc2VT1G

Ma guarda un po', i cavi avevano ancora un'ottima resistenza alla trazione... :D :D :D

Lopez
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Re: Controanalisi della cinematica Carmelo Russo

Messaggioda Lopez » martedì 18 dicembre 2018, 12:15

Per quanto posso capire da quanto letto fino ad ora, i dubbi su un crollo provocato sono sempre più circostanziati. Il crollo è anomalo, il cedimento è rapido, incompatibile con le caratteristiche meccaniche dei materiali. Il cemento armato doveva "avvisare" mostrando crepe molto più evidenti di quelle viste nel corso della vita del ponte.
Sono d'accordo che il ponte non aveva una manutenzione sufficiente, ovviamente per massimizzare i profitti del gestore. Ciò non toglie che il crollo così rapido deve essere stato causato dal cedimento simultaneo di più elementi.
Su un altro forum :lol: che leggo frequentemente, l'utente ocirne ha scritto (#23426) un commento in risposta a lucignolo80
Analisi ampiamente condivisibile. Anche l'ing. Calvi (ordinario di Tecnica delle Costruzioni all'Università di Pavia) ha rilasciato ieri dichiarazioni molto precise sugli stralli e sul loro ammaloramento. In definitiva, l'esperto sottolinea come non avrebbero potuto cedere di colpo, senza fornire segni ampiamente visibili di allungamento a causa della riduzione significativa della sezione dell'armatura.
http://www.lavocedigenova.it/2018/12/13 ... ralli.html


Questa è una osservazione illuminante (subito seppellita da decine di messaggi inutili e flame): l'acciaio è elastico e prima di cedere a rottura, sopporta una fase elastica, poi una fase plastica, senz'altro si allunga anche del 2-3%. Gli stralli erano lunghi 90m, ammettendo un allungamento del 1% avremmo dovuto osservare l'abbassamento del piano dell'impalcato di un metro, molto prima di sentire gli schiocchi delle fruste. Sarebbero caduti gli impalcati gerber prima ancora che gli stralli potessero cedere. Per questo la tesi della rottura degli stralli non sta in piedi, e di conseguenza non sta in piedi la tesi della scarsa manutenzione come causa principale.

Ora si sta facendo largo l'ipotesi del "vizio occulto", vedrete che dopo tutte queste manfrine, con la copertura della controinformazione "mainstream", Autostrade ne uscirà pulita e anzi dovremo pure chiedere scusa.

Ognuno si farà la propria idea, in attesa che un Qualcuno dal cielo renda giustizia alle vittime indicandoci la Verità. La mia idea è che il crollo è stato provocato da un cedimento a livello della struttura scatolare che costituiva l'impalcato. Infatti se la scatola si è "scomposta" improvvisamente i pesi hanno sollecitato gli stralli e l'antenna oltre le ipotesi di progetto.
Il cavalletto era una struttura massiccia. La parte superiore del cavalletto, a forma di trapezio isoscele rovesciato, costituiva un rigido telaio. La rottura della parte centrale dell'impalcato (la base superiore del trapezio), a mio parere provocata, ha dato il via al crollo creando un momento di rotazione sugli incastri alla base inferiore del trapezio (alla base dei puntoni).


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