https://www.corriere.it/cronache/18_ott ... 40be.shtml
Dopo il disastro del ponte Morandi, sotto la grandinata di accuse, denunce, offese, veleni rovesciati addosso a chi a lungo aveva goduto al contrario della fama di una famiglia di imprenditori aperti, illuminati, sorridenti, pronti a schierarsi con le loro campagne pubblicitarie contro il razzismo, fu lui a prender la parola, in una intervista al nostro Daniele Manca, per cercare di spiegare come mai la famiglia avesse preferito chiudersi nel silenzio dopo l’ecatombe di Ferragosto a Genova: «Dalle nostre parti il silenzio è considerato segno di rispetto. Edizione, la nostra holding, ha parlato meno di 48 ore dopo la tragedia, a voce bassa è vero, perché la discrezione fa parte della nostra cultura. Ha però comunicato con parole chiare e inequivocabili un pensiero di cordoglio alle famiglie delle vittime e la vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti in questo disastro».